Mai come in questi ultimi anni, e per fortuna, l’opinione pubblica pone la sua attenzione alla salvaguardia dell’ambiente, e a tutto ciò che questo comporta, non solo ai grandi livelli industriali, ma anche nell’ambito domestico, spronandoci a fare ognuno la propria parte per un mondo più pulito, senza inquinamento, riciclando gran parte dei rifiuti con l’ormai diffusa cultura della raccolta differenziata.
Ed è proprio in quest’ottica che si pone la compostiera da giardino, un oggetto forse non ancora del tutto conosciuto, ma di grande importanza e di facile utilizzo per sfruttare al meglio la produzione di rifiuti organici, derivandone fertilizzante biologico per l’orto e il giardino, ricco di sostanze nutritive e pronto per arricchire il terreno. Vediamo insieme di che cosa si tratta.
Compostiera da giardino: come utilizzarla al meglio
Questo particolare raccoglitore, specifico per rifiuti umidi, in particolare scarti di cucina, rappresenta un pratico metodo per sfruttare già a livello domestico il riciclaggio delle sostanze organiche in favore di spazi verdi di piccole o medie dimensioni.
Si presenta, nel design e nei colori, molto simile ad un comune bidoncino da spazzatura, in materiale plastico o, in misura minore, in metallo, mimetizzandosi con l’ambiente esterno, senza disturbare a livello estetico nemmeno in un bel giardino. Resistente alle aggressioni degli agenti atmosferici, la compostiera, per attivarsi nella maniera corretta, deve essere necessariamente posizionata a diretto contatto con il terreno, e non è pertanto indicata per balconi e terrazzi, a eccezione di alcuni modelli che presentano delle basi di supporto per pavimentazioni di tipo diverso.
Il suo ruolo è quello di produrre concime, trasformando gli scarti organici di casa in “compost”, terriccio morbido e fertile, dall’alto contenuto nutritivo, per mezzo di un processo chimico che favorisce la decomposizione della materia tramite alcuni microrganismi che interagiscono con ossigeno e altri elementi.
Concepita per ottimi risultati a livello domestico, la compostiera presenta:
- Un coperchio, per riparare da odori, evitare l’introduzione di animali e migliorare l’umidità interna;
- Fori o griglie laterali, per agevolare l’ossigenazione;
- Uno sportellino in basso per raccogliere il compost maturo;
- Un piccolo rubinetto (non sempre presente) per la raccolta del concime liquido.
Il processo, nelle condizioni ottimali, può realizzare il compost mediamente in 4/6 settimane.
Dove e come posizionare la compostiera
Innanzi tutto dobbiamo valutare di acquistare una compostiera di una capienza, sempre espressa in litri, confacente ad una stima della nostra produzione media di rifiuti organici. Per una famiglia media di 4 persone, quelle recensite in basso vanno più che bene.
Fondamentale è il posizionamento: deve essere individuata una zona del giardino o dell’orto asciutta e ombreggiata, mai comunque in pieno sole per molte ore.
Questo importante accorgimento eviterà di:
- Inumidire troppo il compost, in inverno, rischiando di farlo marcire e di generare cattivi odori;
- Evitare il caldo secco eccessivo d’estate, responsabile del rallentamento di produzione o, nel peggiore dei casi, dell’interruzione di tutto il processo organico.
Verificata la posizione, bisogna preparare un’adeguata base d’appoggio, con terra, foglie e qualche ramo, così da consentire al fondo di assorbire completamente i liquidi. A questo punto, in maniera molto semplice, la compostiera è già pronta all’uso ed è possibile depositarci i rifiuti organici, come in una normale pattumiera specifica per questo tipo di scarti.
Come funziona e come si crea il compost

Per attivare il processo organico di decomposizione, e per agevolarlo, è consigliabile versare all’interno della compostiera che raccoglie i rifiuti organici anche una piccola quantità di terra da giardino, introducendo, in questo modo, i batteri che si occuperanno di trasformare il materiale.
Dal punto di vista chimico, dobbiamo tenere presente che per produrre il compost, i microrganismi hanno bisogno di elementi fondamentali. I primi due sono:
- Azoto;
- Carbonio.
rispettivamente fonti di proteine (proveniente, per esempio dall’erba e da residui di potatura, così come dai fondi di caffè e gusci d’uovo), e di energia (dalle pannocchie, foglie secche, paglia).
Altrettanto importanti sono:
- Acqua;
- Ossigeno;
per i quali è necessario inumidire il compost in caso di secchezza e rivoltarlo periodicamente per assicurargli aerazione. In caso di necessità, è sempre consigliabile aggiungere, man mano, materiale biodegradabile, come erba, foglie o segatura, mescolando energicamente con un bastone per far assorbire l’acqua.
Per chi fosse alle prime armi, o per stimolare e velocizzare il processo, è possibile aggiungere un acceleratore (o attivatore) di decomposizione, già pronto e disponibile in commercio.

Al termine della trasformazione, il risultato è un compost soffice, solitamente scuro, spugnoso e con un odore di buona terra, pronto ad arricchire il terreno di orti e giardini, oppure a essere mescolato con altro terriccio per il rinvaso delle piante. In caso ci siano residui grandi e non ancora del tutto decomposti, è consigliabile prelevarli e tenerli come base per il ciclo successivo, mentre il concime liquido viene raccolto ed espulso, in linea di massima, tramite un piccolo rubinetto sul fondo della compostiera.
Consigli per l’acquisto di una compostiera da giardino
Una piccola compostiera da 16 litri completa di miscela di fermentazione, perfetta per chi ancora non ha troppa dimestichezza con il processo naturale di decomposizione. Dotata di filtro forato e di rubinetto per la raccolta del concime liquido.
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Dimensioni decisamente maggiori per questo contenitore da 310 lt, ideale per spazi di media estensione. Viene venduto completo di aeratore manuale per agevolare l’ossigenazione e il rimescolamento del compost:
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- ideale per giardini medio-piccoli; deve stare a contatto con il terreno non indicato per...
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